
Allarme rosso in Serie A - www.SiracusaSport.it
L’ombra di un nuovo maxi scandalo dopo Calciopoli si estende sul campionato italiano. Cosa potrebbe succedere e a chi.
Il mondo del calcio italiano è stato scosso già più volte da dei veri e propri scandali che hanno fatto tremare tifosi, società e calciatori oltre a gettare una luce non positiva agli occhi di chi ci guarda dagli altri paesi sul mondo sportivo italiano, un mondo fatto generalmente di grandi trionfi internazionali, atleti eccezionali e allenatori che li seguono con grande dedizione. Purtroppo, gli scandali non mancano mai, come mele marce in questo contesto competitivo.
Nel 2006, proprio prima della Coppa del Mondo che noi italiani avremmo portato a casa da Berlino sconfiggendo ai rigori la rivale Francia vendicandoci dei Mondiali del 1998 e degli Europei del 2000, scoppiò ad esempio Calciopoli, forse lo scandalo più famoso della storia del nostro paese. In questi giorni però è tornato agli onori della cronaca, se così possiamo dire, un altro caso altrettanto preoccupante, anche se molto diverso sotto tanti aspetti.
Il caso di cui parliamo è noto come Scandalo Scommesse e coinvolge diversi giocatori che al tempo in cui sono stati scoperti i fatti giocavano in importanti team della massima serie italiana come Milan e Juventus. E’ ora di ricostruire i fatti e capire perché proprio in queste ore si decide del destino sportivo e non solo di tanti atleti italiani che potrebbero aver commesso qualcosa di irreparabile.
Le scommesse illegali, le chat e le pene
Nell’autunno del 2023 una tempesta legale si abbatté su alcuni calciatori di Serie A tra cui, soprattutto, Sandro Tonali del Milan e Nicolò Fagioli della Juventus, entrambi accusati di aver giocato d’azzardo tramite portali non legali e non legati al Monopolio di stato. In poche parole, scommesse illegali, un reato per cui in Italia si può scontare una pena che parte dai 3 mesi con tanto di multa di almeno 500 euro in tutto.

Studiando le chat dei cellulari di alcuni calciatori tra cui quelli citati i magistrati avrebbero ricostruito che i giocatori scommettevano tramite questi portali alternativi. Il caso è rimasto silente per quasi due anni ma le indagini sono proseguite. Ora, il Procuratore federale Giuseppe Chinè ha chiesto gli Atti alla Procura di Milano per poter deliberare sul futuro dei giocatori coinvolti, 12 in totale secondo le carte.
Da appurare, infatti, se Fagioli e Tonali – che hanno già ricevuto prescrizioni alternative come un breve stop dall’attività calcistica ed un percorso di recupero per liberarsi del vizio delle scommesse – e gli altri 10 calciatori che compaiono negli atti abbiano scommesso o meno sul calcio e, nello specifico, sulla Serie A.
Se venisse appurato che le scommesse avvenivano anche sul calcio, allora secondo il comma 1 dell’articolo 24 – Codice della Giustizia Sportiva – tutti i calciatori coinvolti rischierebbero una squalifica di almeno 3 anni dal calcio giocato. Se invece al contrario, come sembra emergere dalle carte del processo, si è trattato “solo” di partite a poker o scommesse extra calcistiche, questa fosca previsione non si realizzerà. Nei prossimi due mesi, stando ai tempi della giustizia sportiva, sapremo tutto.