Se ne va un altro giocatore con un pezzo di storia della Serie A vicino. Era l’estremo difensore di due squadre seguitissime.
In questi giorni purtroppo, ci sono stati diversi lutti legati al mondo del calcio, italiano e non. Nonostante il periodo teoricamente spensierato ossia le feste di Pasqua, sono giorni davvero tristi e pieni di avvenimenti infausti per i tifosi di molte squadre italiane che hanno ricevuto più di una brutta notizia, compresa quella che, purtroppo, oggi dobbiamo darvi anche noi.
L’estremo difensore di Serie A, famoso per aver detenuto anche un imprestante primato nel campionato italiano con un team in particolare, si è spento in queste ore lasciando un enorme vuoto anche nei cuori dei tifosi, oltre che dei suoi cari. Un calciatore cresciuto nelle giovanili dell’Orbassano ma vicino anche alla Juventus, con cui ha fatto i primi passi nel vivaio della squadra, disputato una stagione e ad altre squadre italiane famose in Serie A.
Il calciatore di origini siciliane si è spento all’età di 63 anni per una malattia all’ospedale di San Giuseppe di Empoli dove a quanto pare era ricoverato da qualche tempo. Ripercorriamo assieme la sua carriera, ricordandolo come i tifosi vorrebbero averlo impresso nella memoria: con i guanti da portiere alle mani e a difendere i pali delle squadre che ha condotto nella massima serie.
L’artefice dell’imbattibilità
Classe 1962, Giulio Drago inizia a giocare prestissimo e cresce rapidamente come estremo difensore fino ad entrare in questo mondo e ad avvicinarsi a squadre importanti, come la Juve con cui affronta il campionato nel 1980 e nel 1981 ma senza mai scendere in campo. I primi successi sportivi arrivano invece con la maglia dell’Empoli che indossa tra il 1984 ed il 1989: una fortunosa squalifica del Vicenza lo proietta in Serie A dove riesce anche ad infrangere il primato di imbattibilità.
Con la casacca azzurra, infatti Drago rimane imbattuto per ben 451 minuti, cosa non da poco considerando che nell’anno 1987-1988 in cui ottiene il record giocano calciatori del calibro di Diego Armando Maradona, Ruud Gullit e Careca nella nostra massima serie. Gli sforzi non bastano però ad evitare la retrocessione del team, dovuta soprattutto a 5 punti di penalizzazione ricevuti per un illecito sportivo.
Il portiere prosegue la carriera in team come Triestina, Ascoli e Pontedera dove chiude anche la carriera nel 1999 dopo una piccola parentesi che lo vede tornare con i toscani per alcune presenze. Tra i riconoscimenti più importanti di Drago c’è il bronzo agli Europei Under 21 del 1984, anche se non come titolare. Il portiere aveva scelto di restare lontano dal calcio, dopo il suo ritiro. Ma tanti tifosi lo ricordano ancora.