
Nuova tegola per Alcaraz (Screenshot Tennis Tv) - siracusasport.it
Sinner e Alcaraz sono pronti a rinnovare il loro duello sul campo dopo lo stop forzato dell’italiano: nuova tegola per lo spagnolo
Non è il momento di fermarsi, eppure Carlos Alcaraz l’ha fatto ancora una volta, stavolta contro Rune a Barcellona. Il 21enne è stato forse un po’ troppo sottovalutato dai media dopo un periodo non proprio felice, ma ha dimostrato il suo valore contro uno dei migliori tennisti al mondo, destinato a rimanere per anni in vetta (o quasi) nel ranking Atp.
Il torneo di Barcellona, praticamente di casa per Alcaraz, si è rivelato un boomerang non indifferente per lo spagnolo. Ha perso in finale, ha accusato un problema fisico e gli è stato anche sottratto da Zverev, vincitore a Monaco, il secondo posto nel ranking alle spalle di Sinner, appena conquistato con il successo a Monte Carlo su Musetti.
Insomma, peggio di così non poteva proprio andare per Alcaraz, che ora si prepara alla stagione sulla terra rossa con aspettative massime, ma anche con la certezza di voler fare sempre di più, soprattutto sulla superficie dove si trova meglio in assoluto. Intanto, le critiche non mancano anche dopo le scelte degli ultimi giorni.
Panatta contro Alcaraz: “Questi ragazzi non si fermano mai”
Il problema dei calendari nel tennis resta annoso. Se n’era parlato per le scelte fatte da Djokovic, che ha deciso di elidere i tornei minori dalla sua programmazione e concentrarsi sui più importanti. E spesso anche in relazione a Sinner, che per mantenere alto il suo livello di forma ha spesso deciso di puntare soprattutto su alcuni eventi e dare forfait in altri.

Ora il tema torna caldo per lo stop fisico di Alcaraz. Un volto storico della racchetta come Adriano Panatta ha detto alla ‘Domenica Sportiva’: “Vediamo come sarà il programma di Alcaraz sulla terra rossa: dopo Montecarlo è andato a Barcellona, poi farà Madrid, Roma e Parigi. Tutto questo senza fermarsi mai. Sta proprio qui il problema: questi ragazzi non si fermano mai“.
Secondo lui, è preferibile un approccio un po’ più conservativo in cui dare la giusta importanza al riposo: “L’obiettivo deve essere arrivare al top nei quattro tornei del Grande Slam e poi in altri 7-8 tornei importanti tra i vari Masters 1000″, ha aggiunto.
E ha concluso il suo ragionamento: “È per questo che, secondo me, alla fine i giocatori si fanno male: giocano ogni giorno, tirano palle potentissime, giocano un tennis tutto fisico e si muovono a velocità clamorose per il campo”.